mercoledì 27 aprile 2011

I Vasai e i Fabbri

I Vasai:
Creare oggetti dalla creta o dal metallo rappresentava un "modello" del lavoro produttivo, ma questo lavoro era possibile solo con l'ausilio del fuoco. Infatti con il fuoco si potevano distruggere i composti originari di cui la creta e il metallo erano fatti cosi da creare nuovi oggetti con nuove forme.
La creazione di ceramiche si basava principalmente su due operazioni: modellare un pezzo di argilla in una forma scelta e esporlo al calore perché si indurisse in maniera irreversibile e che non possa più combinarsi chimicamente con l'acqua.
Cuocere vasellame di terracotta divenne una pratica comune solo quando si adottò uno stile di vita sedentario. Inizialmente, la produzione fu affidata a dei specialisti che viaggiavano con i loro strumenti e che cuocevano i loro materiali su fuoco all'aperto. Ma i pezzi ottenuti erano troppo pesanti e fragili per essere maneggiati con facilità. Erano adatti solo a persone che vivevano in insediamenti stabili. In questi insediamenti, i vasai poterono costruire forni nei quali potevano meglio controllare il calore. Inoltre il forno, oltre ad essere uno strumento, un ausilio tecnico, rappresentava anche un investimento capitale. Infatti per usarlo, i vasai necessitavano di rifornimenti regolari di combustibile e argilla.


I Fabbri:
In origine, i metalli grezzi venivano usati come le pietre: come strumenti da taglio, oggetti decorativi o di scambio o (polverizzati) come pigmenti. Ma con l'invenzione della metallurgia, una roccia dura e intrattabile poteva essere trasformata in un metallo flessibile e malleabile. La metallurgia, comunque, sembra aver costituito un'innovazione ancora più grande dell'arte ceramica. Alcuni pensano che la sua origine sia dovuta all'osservazione di processi naturali (eruzione vulcanica), oppure quando l'argilla usata per cuocere vasi conteneva metalli grezzi che si fondevano. Data la sua importanza, la metallurgia venne associata a specialisti: fabbri e minatori. La metallurgia richiedeva un organizzazione più ampia rispetto all'arte ceramica: i cercatori dovevano conoscere i luoghi in cui vi erano metalli, sapere come individuarli e in che modo estrarli. In seguito i metalli adatti per la lega dovevano essere messi in un crogiolo (riscaldato con carbone), colati in stampi, temprati e raffreddati. Erano inoltre necessari una fornace, stampi per la fusione in pietra o creta, molle, mantici, martello e incudine.

Il Fuoco nelle Società Agricole Stanziali - 8.000 anni fa ca.

L'affermarsi dell'agricoltura e l'allevamento del bestiame diede inizio ad una nuova era. Con il passare del tempo, il fuoco cesso di essere il centro della vita del gruppo. Man mano che un maggior numero di persone sceglieva di vivere in villaggi più grandi, l'uso del fuoco divenne più specializzato. La specializzazione portò alla costruzione di diversi tipi di focolare, forni e lampade per una varietà di usi, ma a causa della proliferazione di questi strumenti e della crescente presenza di materiali infiammabili, esso divenne più pericoloso. Nelle campagne il pericolo era minore poiché in caso di incendio, esso si limitava ad un solo edificio. Comunque, la specializzazione del fuoco non sarebbe stata possibile senza l'organizzazione della società. Infatti, per i contadini il fuoco continuava ad essere indispensabile per molti fini, come la cucina o la distruzione di stoppie e rifiuti, quindi l'uso era di carattere pratico. Invece, per i sacerdoti era prevalentemente di carattere rituale. Essi, essendo meno condizionati da problemi concreti (come l'esaurimento del combustibile), poterono sviluppare molte varianti culturali dell'uso del fuoco, ad esempio nell'induismo e nello zoroastrismo si svilupparono rituali altamente specializzati che prevedevano l'uso del fuoco. Ma i maestri del fuoco per eccellenza erano: i vasai e i fabbri. Entrambi usavano il potere del fuoco per produrre oggetti socialmente apprezzati, come ad esempio vasi o armi.

Taglia e Brucia

Nonostante le numerose varianti regionali, la tecnica del "taglia e brucia" si riduce all'applicazione che il legno morto è molto più infiammabile di quello vivo. Quindi, nell'area prescelta per il disboscamento, si comincia col far morire gli alberi tagliando rami e scortecciando ad anelli i tronchi. Qualche mese dopo, quando il fuoco viene appiccato sui tronchi morti, le fiamme distruggono il bosco molto più velocemente. Ma con la presenza di un'attività agricola intensiva, sia la terra che il bosco sono diventati più rari e quindi la tecnica del "taglia e brucia" viene considerata "sprecona". Nonostante ciò, questa tecnica rappresentò un passo importante nel processo di civilizzazione, poiché il potere distruttivo del fuoco venne usato per una strategia ecologica.
Dopo che la pratica del taglia e brucia si esaurì, il mezzo più importante per lavorare la terra in Europa divenne l'aratro.

La Trasformazione Agraria - 30.000 anni fa

Molto tempo dopo l'addomesticamento del fuoco, gli uomini cominciano ad occuparsi alle cure e al controllo di alcuni animali ed alcune piante. Ciò segnò una grande trasformazione ecologica operata dagli uomini che non avrebbe potuto realizzarsi senza il controllo del fuoco. Infatti,  con esso, inglobarono nella società piante ed animali selezionati ai quali estesero cure e controllo e diedero origine ad un processo di selezione artificiale per migliorarne le qualità più compatibili con i bisogni umani. Come per millenni gli uomini avevano alimentato il fuoco con combustibile e lo avevano protetto dagli agenti atmosferici, ora cominciarono a coltivare il loro patrimonio domestico e a proteggerlo. Questo portò ad un incremento considerevole della popolazione e ad un potenziale aumento della qualità di vita. Cosi come per il fuoco, il controllo dell'addomesticamento di piante e animali portò ad una crescente dipendenza da ciò che veniva controllato. Un importante utilizzo del fuoco in questo periodo è soprattutto il disboscamento mediante l'incendio delle foreste al fine di ottenere terreno fertile per l'agricoltura e l'allevamento. Ma bruciare un tratto di foresta prescelto non era cosa semplice. Infatti durante la maggior parte dell'anno, le piante sono ricche di linfa e non bruciano facilmente; in altri periodi la vegetazione può diventare cosi secca che, una volta che il fuoco divampa, è difficile contenerlo. Per superare questa difficoltà, l'uomo ricorse alla tecnica del "taglia e brucia".
Con il tempo però si scoprirono nuovi sistemi per lavorare la terra, come l'aratro, l'irrigazione, etc., che rese possibile sfruttare un'area disboscata anno dopo anno senza interruzione. Il ruolo del fuoco si ridusse a compiti minori come l'eliminazione di stoppie o rifiuti.

mercoledì 13 aprile 2011

In rapporto con l'Uomo - 1 milione di anni fa ca.

Il controllo del fuoco prevede tre tappe: conservazione del fuoco, trasporto del fuoco, produzione del fuoco. La possibilità di controllare il fuoco ha inciso profondamente nella vita dell'uomo, non solo dal punto di vista fisico, ma anche nel suo rapportarsi con i simili e l'ambiente che lo circonda.
La capacità di cuocere il cibo permise all'uomo di avere alimenti più sani e morbidi. Questo è un fattore importante dal punto di vista fenotipico. Infatti l'inutilità di una dentatura robusta e una struttura mandibolare forte, ha consentito uno sviluppo differente del cranio, con eventuali ricadute sullo sviluppo cerebrale. Il controllo del fuoco ebbe effetti importanti anche in relazione all'ambiente circostante, infatti l'uomo può affrontare meglio l'oscurità, avendo a disposizione una fonte di luce trasportabile; può combattere gli animali feroci, intimoriti dal fuoco... In conclusione, l'uomo di fronte la natura, con il controllo del fuoco, assume una posizione di privilegio rispetto agli altri animali

La tecnica per il controllo del fuoco, assicurando luce e calore, ha quindi, reso possibile migrazioni verso zone con clima più freddo. I segnali prodotti dal fuoco - fumo -, poi, furono un primitivo utilizzo del fuoco come mezzo di comunicazione. Inoltre, il fuoco rese presto possibile la metallurgia

Antiche Tecniche di Accensione del Fuoco

Nella preistoria, i modi con cui il fuoco poteva essere acceso possono essere divisi in due gruppi:

-A percussione: consiste nel battere insieme un minerale, con percentuali di zolfo, con una pietra molto dura. Si producono scintille che danno origine alla combustione:



-A frizione a legna: consiste nello strofinare insieme due legni, i quali, generando attrito, producono segatura e calore. Quando la temperatura arriva a circa 250°C, la segatura comincia a bruciare.
Esistono vari sistemi a frizione a legna come: trapano da fuoco, a sega, ad aratro, etc...



L'Alba dei Tempi - 1 milione di anni fa ca.

L'uso del fuoco è uno degli aspetti fondamentali che differenzia l'uomo dagli altri animali. La data della sua scoperta è incerta ma l'archeologia indica che i nostri antenati abbiano appreso il controllo del fuoco circa 790.000 anni fa. Inoltre, un sito archeologico in Sudafrica ha rilevato tracce di fuoco controllato risalenti ad un milione di anni fa. E' impossibile sapere se l'Homo erectus fosse già stato capace di "produrlo", ma si ipotizza che, all'inizio, lo abbia preso da eventi naturali come ad esempio incendi nelle savane. Il problema fu quello di mantenerlo acceso. L'uomo cercò di controllarlo ricorrendo alla "conca del fuoco", ovvero una buca scavata nel terreno con funzione di braciere. In seguito, venne utilizzato un focolare ottenuto mediante un anello di pietre raccolte intorno al fuoco. Successivamente i nostri antenati costruirono strumenti adatti all'accensione.


sabato 9 aprile 2011

Significato ed Etimologia

Il Fuoco è un fenomeno luminoso e calorifico, risultante della combustione di due o più corpi insieme combinati. Il termine è comunemente riferito alla combinazione di un bagliore brillante collegato ad una grande quantità di calore emessa durante un rapido processo autoalimentato di ossidazione esotermica di gas rilasciati da un combustibile. Il termine "fuoco" deriva dal termine latino focus che indicava in origine il focolare della casa, posto nell'atrio e circondato dagli altari degli dei familiari. Esso era considerato come luogo sacro e quasi il centro della casa, nodo della famiglia. Nella moderna tecnologia invece, il termine focolare è passato ad indicare la parte di un impianto di combustione dove viene incendiato il combustibile. Comunque, a mano a mano la parola venne sostituita, specie nell'ambito popolare, con il termine ignis che possedeva il vero significato di fuoco. Secondo le ricostruzioni linguistiche sembra sia collegato al verbo latino foveo e al greco φῶς (phos) ossia luce.

giovedì 7 aprile 2011

DIZIONARIO & ABBECEDARIO

fuoco (Italiano)
ignis (Latino)
fire (English)
Feuer (Deutsch)
feu (François)
fuego (Español)
(huǒ) (中文)


ABBECEDARIO:

Accendino
Brace
Calore
Divinità
Energia
Fumo
Gas
H (Idrogeno)
Inferno
Luce
Metallurgia
Napalm
Ossidazione
Plasma
Riscaldamento
Sole
Torcia
Ustione
Vento
Zolfo

PREFATIO


Concepisco, e soprattutto condivido, questo blog per dare una visione totalizzante di uno dei quattro Elementi fondamentali presenti in natura, il Fuoco, soffermandomi non solo sul campo filosofico, ma soprattutto sul campo"tecnico", ovvero il Fuoco come strumento, come Ars!

Spero che il seguente Blog possa "infiammare" la vostra curiosità e possa, come Prometeo, donare qualcosa di importante


"Il fuoco attrae l'uomo che vi si identifica." E. Canetti