Molto, molto tempo fa, non c’era fuoco sulla terra e gli uomini non sapevano come procurarselo. Furono tutti concordi nel dire che era necessario andare a prenderlo dal buon dio. Ma il buon dio era molto lontano. Chi avrebbe intrapreso il viaggio? Si rivolsero ai grandi uccelli, ma questi si rifiutarono, e così pure gli uccelli di media grandezza, perfino l’allodola. Mentre si consultavano, il piccolo scricciolo li udì. “Siccome nessun altro vuole andare, ci andrò io stesso”. “Ma tu sei così piccolo!”, dissero, “le tue ali sono così corte! Morirai di stanchezza prima ancora di arrivare”. “Proverò”, disse, “se morirò lungo il cammino tanto peggio per me”.
Così volò via, e volò così bene che raggiunse il buon dio. Il buon dio fu molto sorpreso di vederlo; lo fece riposare sulle sue ginocchia, ma esitò a dargli il fuoco. “Ti brucerai”, gli disse, “prima di raggiungere la terra”. Ma lo scricciolo insisteva. “Molto bene”, disse il buon dio alla fine, “ti darò ciò che mi chiedi. Ma vola tranquillo, non correre troppo velocemente. Altrimenti brucerai le tue penne”.
Lo scricciolo promise di essere prudente, e se ne volò via con gioia verso terra. Mentre era ancora distante, risparmiava la sue forze e non si affrettava; ma quando fu ormai vicino e vide che laggiù tutti stavano guardando verso il cielo in attesa del suo ritorno e lo chiamavano, quasi istintivamente accelerò. E allora accadde ciò che il buon dio gli aveva detto.
Portò il fuoco e il popolo ben presto se ne impossessò, ma al povero scricciolo non era rimasta una penna: erano tutte bruciate! Gli uccelli si raccolsero preoccupati intorno a lui. Ciascuno di loro si tolse una penna per formare al più presto un rivestimento per lo scricciolo. Sin da allora il piumaggio dello scricciolo è maculato. Ci fu solo un disgraziato uccello che non diede nulla, e fu il barbagianni. Tutti gli uccelli corsero a punirlo per la sua durezza di cuore, tanto che fu costretto a nascondersi. Ecco perché esce solo di notte e, se esce di giorno, tutti gli uccelli gli volano incontro e lo costringono a tornare nella cavità del suo albero.
Ancora oggi chiunque uccida uno scricciolo o ne porti via il nido attira il fuoco del cielo sulla sua casa. Come punizione per il suo misfatto potrebbe, per esempio, rimanere orfano e senza casa.
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