domenica 8 maggio 2011

Nell'Europa preindustriale - VII sec. - XII sec.

In questo arco di tempo, la società dell'Europa occidentale iniziò gradualmente a discostarsi dal modello agricolo-militare prevalente nella maggior parte dell'Eurasia. Questo sviluppo si verificò a causa del contatto con altre regioni. Durante i primi cinque secoli, gli europei furono destinatari di un patrimonio culturale derivante da Bizantini, Arabi, Indiani e Cinesi. Ma in seguito la situazione si rovesciò e l'Europa finì per esercitare una crescente influenza sul resto del mondo. In questi periodi il controllo del fuoco non svolse un ruolo indipendente. Importante in quest'epoca è il ruolo che svolge la religione. Alcuni storici affermano che la caduta dell'Impero romano portò alla formazione di tre zone socio-culturali all'interno del suo antico territorio: il mondo della Chiesa greco-ortodossa, dominata da Bisanzio; il mondo della Chiesa cattolica di Roma; e il mondo musulmano. Questa divisione fu stabilità, non tanto dai missionari, quanto dalla potenza militare. In questo periodo infatti sorgono nuove tecnologie militari. Un'arma temibile nelle battaglie fu il "fuoco greco". Secondo una leggenda, la marina di Bisanzio, a partire dal VII secolo, possedeva questa terribile arma con cui era possibile avere la meglio su qualsiasi nemico. Le navi erano equipaggiate con bocche sputa-fuoco da cui poteva essere sparato un liquido in fiamme. Il fuoco non si spegneva con l'acqua ma continuava a bruciare. Le navi colpite si incendiavano. Grazie a quest'arma, l'espansione araba sul Mediterraneo fu arrestata per ben due volte. Il liquido fiammeggiante veniva di solito descritto come una miscela di zolfo, salnitro, nafta e altro, ma gli storici della scienza e della tecnologia pensano che il liquido sia composto da una varietà altamente infiammabile di olio crudo o una sua distillazione. Durante il combattimento erano necessari congegni adeguati per riscaldare l'olio in un contenitore sigillato e, con una pompa, scagliarlo contro il nemico appena raggiungeva lo stato di accensione. Comunque il fuoco greco rimase un'arma esclusiavamente bizantina, segreta ai nemici, tanto da indurre gli Arabi ad utilizzare l'amianto e altri materiali resistenti al fuoco. Progettarono armature e strategie sempre più efficaci per difendersi dagli assalti del fuoco greco. Inoltre inventarono granate e altre armi incendiarie proprie. Fu questo insieme di armi arabe e bizantine che i crociati d'Occidente denominavano "fuoco greco". Per i crociati, provenienti da zone prive di sostanze facilmente infiammabili, il primo scontro con le armi incendiarie fu una terribile sorpresa. Tuttavia, poco tempo dopo, anche gli eserciti cristiani cercarono di servirsene. Dopo il XII secolo, sembra che l'uso del fuoco greco sia diminuito, probabilmente per l'indebolimento dell'Impero bizantino, oppure per la limitata capacità del fuoco greco poiché era un'arma a corto raggio e, soprattutto, poteva essere usata efficacemente, in stabili condizioni atmosferiche, sono in mare. Un'altra motivazione potrebbe essere stato l'impego da parte degli Arabi e di altri rivali militari di armi incendiarie più efficaci che resero obsoleto il fuoco greco.


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