La scomparsa finale del fuoco greco fu affrettata dall'avvento di un nuovo genere di arma incendiaria: il cannone caricato a polvere da sparo. Nonostante la pericolosità per chi lo maneggiava, questo tipo di arma apriva una nuova serie di opportunità per l'artiglieria. Nel 1453 Costantinopoli cadde sotto i proiettili sparati dai cannoni turchi. Anche nell'ultima battaglia i Bizantini usarono armi incendiarie, ma inutili dinanzi la potenza dei cannoni e della dura disciplina militare turca.
Questi cannoni, comunque, erano troppo avanzati per l'epoca, poiché univano un grosso calibro alla lunga gittata. Poi, non potevano reggere il confronto con l'artiglieria messa a punto successivamente, perché il caricamento richiedeva tempi lunghi, la mira non era precisa e ad ogni sparo c'era il rischio che tutto l'apparato esplodesse; inotre la macchina era cosi ingombrante da rendere il trasporto impossibile, per cui le armi venivano abbandonate sul campo. Questo ci fa capire come il valore delle realizzazioni tecniche dipenda dal contesto storico. I cannoni venivano costruiti in base al principio che se si riusciva a far esplodere un composto fortemente volatile in una camera di caricamento, la forza dell'esplosione sarebbe stata in grado di spedire un proiettile contro il nemico. Il punto cruciale riguardava la combinazione di una sostanza esplosiva (la polvere) con un solido congegno metallico in cui potesse avvenire l'esplosione. Quando la polvere da sparo fu conosciuta in Europa occidentale, alcuni inventori si applicarono allo studio di un sistema che permettesse di regolare le esplosioni in modo da utilizzare l'energia da essa rilasciata, per motori a propulsione. Ma per molto tempo, nemmeno le menti più brillanti riuscirono a risolvere il problema. Solo nel XVIII secolo furono inventate le armi automatiche, come la mitragliatrice, nella quale si realizzava una sequenza rapida e uniforme di esplosioni. Nel XIX secolo lo stesso principio fu applicato per il motore a scoppio; in questo caso il combustibile che produceva esplosioni rapide e regolari non era polvere da sparo ma nafta o benzina. Oltre ai fuochi artificiali, gli usi della polvere da sparo rimasero esclusivamente bellici. In Europa prese piede una corsa alle armi nella quale una fiorente industria bellica riforniva l'artiglieria degli eserciti in guerra di cannoni sempre più sicuri e la fanteria di fucili a mano e pistole sempre più efficienti. I progressi nella tecnologia dell'attacco portarono innovazioni nella difesa, come muri di terra capaci di intercettare le palle di cannone.
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